“Come trovi la mia schiena?” – Spesso le persone fanno questa domanda mentre lavoro. C’è una percezione interiore che chiede di confrontarsi con una osservazione esterna. Percepiscono le parti del corpo in un certo modo e chiedono un feedback, per verificare, rafforzare, confrontare; per approfondire la conoscenza del corpo.
“Come trovi la mia schiena?” – P. è un cliente che conosco da molto tempo, anni, anzi decenni. Conosco bene la sua schiena. – – – Guardo l’esterno: “Ampia, vasta…”; poi immagino le forme della sua colonna vertebrale: “…dritta; un po’ troppo dritta; dalla testa all’osso sacro….” Ne verifico l’elasticità, “…tendente al rigido…. Sei inflessibile…?” – – – Ride.
Ride e rimane un po’ con quella immagine riflettendo sulla sua in-flessibilità.
Le Metafore del Corpo; il corpo ci parla per metafore per condurci nella scoperta di quegli angoli poco visitati di noi stessi. Lasciati guidare e sorprendere; lascia spazio alla tua competenza profonda che già sa.
… come mi sento quando sono inflessibile…? a cosa mi serve?… mi piace essere tutto d’un pezzo? … sono più forte? determinato? … Tra una domanda e l’altra respiro e prendo tempo per lasciare che la domanda generi una sensazione che gradualmente prende corpo, si fa spazio, evoca un sentire e un sentimento, e magari un pensiero.
Tutto ciò mentre le mani sciolgono e muovono, fanno spazio e riordinano.
Finché qualcosa si modifica, cambia e si trasforma e si riorganizza aggiornandosi sullo stato del momento presente.